Sciopero generale dei metalmeccanici. Adesioni oltre il 75% sul territorio nazionale

art_testata_fimfiomuilm_genericaSciopero generale dei metalmeccanici. Adesioni oltre il 75% e grandissima partecipazione alle manifestazioni territoriali. Fim, Fiom e Uilm: “Federmeccanica cambi posizione”

Superiore a tutte le aspettative la riuscita dello sciopero generale di 4 ore indetto unitariamente da Fim, Fiom e Uilm a sostegno della vertenza per il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici. A livello nazionale, l’adesione allo sciopero del primo turno è andato oltre il 75%. Particolarmente significativa l’astensione dal lavoro alla Comer Industries (Reggio Emilia) – l’azienda del presidente di Federmeccanica, Fabio Storchi – dove dei 430 dipendenti, ha scioperato il 90% dei lavoratori, e alla GE&Oil Gas di Firenze – azienda dalla quale proviene l’attuale direttore generale dell’organizzazione datoriale dei metalmeccanici, Stefano Franchi, che ha registrato il 70% di sciopero.

Questo il dato in particolare delle aziende più rappresentative.

Abruzzo: Denso 91%; Alto Adige: Acc. ValBruna 90%; Valle D’Aosta: Cogne 70%; Basilicata: Aziende indotto Melfi 55%; Calabria: Hitachi e Nuovo Pignone 100%; Campania: Aziende Finmeccanica di Napoli oltre 80%; Hitachi 75%; Emilia Romagna: Lamborghini 89%, GD 80%, Ducati energia 70%; Friuli Venezia Giulia: Electrolux 70%; Lombardia: Acciaierie Arvedi 90%, ST Microelectronics 60%,

Tenaris Dalmine 90%, Brembo 80% e Kone 100%, AgustaWestland 90%, Whirpool 65%, Beretta 80%; Marche: Whirpool 90%, Fincantieri 90%; Piemonte: Alstom 85%, SKF 70%, GE Avio 90%, Marcegaglia 90%, Finmeccanica 80%; Lazio: ABB Sace 80%, Finmeccanica 75%, Almaviva 60%, Vitrociset 55%, Liguria: Ansaldo 75%, ILVA 85%, Esaote 80%; Puglia: ILVA 40%, Finmeccanica Foggia 90%, Finmeccanica Brindisi-Taranto 70%, BOSCH 90%; Sicilia: ST Microeloctronics 60%, Indotto petrolchimici Siracusa-Milazzo-Gela 90%, Fincantieri 80%, Toscana: Piaggio 80%, Finmeccanica 96%, Hitachi Rail 80%, Bekaert 66%; Trentino: Gruppo DANA 56%. Umbria: AST 80%, OMA 90%; Umbria Cuscinetti 60%; Veneto: Electrolux 90%, Carraro 66%, Fincantieri 97%, Ferroli 82%, Valbruna 80%, Riello 85%, Alcoa 91%; Sardegna: Appalto Saras 90%, Cosmin 90%, Remosa Service 90%.

Grande partecipazione anche alle manifestazioni e ai presidi che si sono svolti in quasi 100 piazze italiane.

Marco Bentivogli, segretario generale della Fim, concludendo la manifestazione di Napoli ha spiegato: “I dati dell’adesione allo sciopero smentiscono le previsioni del presidente di Federmeccanica, Fabio Storchi. I lavoratori hanno capito che bisogna cambiare, serve un contratto di svolta che non lasci per strada nessuno. Federmeccanica ci aveva lanciato una sfida: quella di oggi è la risposta più forte che potevamo dare. Già da stasera quello che devono fare gli imprenditori metalmeccanici è riaprire la trattativa e fare il contratto.”

Maurizio Landini, dal palco di Milano davanti ad Assolombarda, ha dichiarato: “Questo è il momento per il Paese di far ripartire l’economia. La riuscita dello sciopero dimostra come i metalmeccanici vogliano il rinnovo del contratto nazionale, un loro diritto. Federmeccanica da domani deve riaprire il tavolo delle trattative, non credo voglia assumersi la responsabilità di uno scontro del quale adesso il Paese non ha bisogno.”

Rocco Palombella, concludendo il comizio davanti all’Unione industriali di Reggio Emilia: “Federmeccanica cambi la sua proposta contrattuale, a partire dal salario, e ci convochi al più presto al tavolo negoziale. E’ inammissibile che i vertici degli imprenditori metalmeccanici ci propongano di dividere un milione e seicentomila addetti del settore con aumenti differenziati e paghe altrettanto differenti.”

Uffici stampa Fim, Fiom, Uilm

Roma, 20 aprile 2016

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