Sofiter – Lavoratori in sciopero da tre giorni sotto il Ministero dell'Agricoltura

COMUNICATO STAMPA

L’ITALIA RISCHIA DI NON UTILIZZARE CIRCA 450 MILIONI DI EURO DI FONDI EUROPEI PER LO SVILUPPO RURALE

Lo stato di agitazione dei lavoratori Sofiter, a causa dei mancati pagamenti dei loro stipendi, minaccia di produrre preoccupanti disservizi per i pagamenti dei contributi europei dello Sviluppo Rurale, con la possibile devastante conseguenza del disimpegno automatico di tali fondi, che le Regioni devono spendere obbligatoriamente entro il 31.12.2014 (rischio disimpegno N+2).

Tutto ciò potrebbe comportare ingenti danni, per gli agricoltori italiani che non riceveranno i contributi richiesti, e per l’Italia che perderà il diritto a ricevere dalla Comunità Europea circa 450.000.000,00 di euro, cifra che potrebbe trasformarsi in un sicuro danno erariale nel momento in cui i contributi venissero pagati dopo il 31 dicembre c.a..

La mobilitazione dei lavoratori Sofiter, che coinvolge circa 150 famiglie, è dovuta alla mancata retribuzione, dallo scorso settembre, e soprattutto alla non chiarezza delle prospettive future, nonostante le attività in carico all’azienda.

Questa situazione si trascina ormai da diversi anni e si è ulteriormente aggravata con il subentro del nuovo management, tanto da renderla, per i lavoratori, decisamente insostenibile e dunque inaccettabile.

I lavoratori, coadiuvati anche dai consulenti agronomi, hanno dimostrato finora grande senso di responsabilità, consentendo all’azienda di rispettare gli impegni assunti verso il cliente.

LA MISURA E’ COLMA !!!

Per ottenere quanto spettante, i dipendenti proseguono lo stato di agitazione e le OO.SS. proclamano, in continuità con lo sciopero in corso, ulteriori 5 giorni di astensione dal lavoro.

Tuttavia, nel caso in cui dovessero essere corrisposte le intere retribuzioni arretrate di settembre ed ottobre 2014, i lavoratori sarebbero disponibili a sospendere lo sciopero nonché a riprenderlo nel momento in cui le retribuzioni dovessero nuovamente ritardare.

Roma, 28 novembre 2014