“Lavoro e sicurezza, prevenzione: le proposte della CGIL”

Lavoro e sicurezza, prevenzione: le proposte della CGIL”

Si è conclusa il 15 ottobre 2019 a Roma la “VI edizione de: Le giornate del lavoro – Il cambiamento è” che ha visto come argomento centrale la salute e sicurezza sul lavoro.
Alla presenza di rappresentanti dell’ Inail, Confindustria , Asl, Medici Competenti, della Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Ministro della Salute, sono intervenuti numerosi gli RLS/RLST di alcune categorie della CGIL.
I rappresentanti sindacali della Salute e Sicurezza hanno evidenziato come tutti i giorni si trovino a svolgere il loro lavoro – e ruolo sindacale – in condizioni estremamente complicate. In un contesto che vede l’aumento della scia di morti e infortuni sul lavoro, determinata spesso dall’ insufficiente effettiva applicazione delle leggi e norme vigenti da parte dei datori di lavoro e dalla carenza di personale, ovvero di controlli da parte degli organi di vigilanza e, come sottolineato da un RLS della Fiom Cgil dello stabilimento Fca di Cassino – dove solo qualche settimana in quello che dovrebbe essere uno stabilimento all’ avanguardia anche nel sistema di gestione della salute e sicurezza, si è invece consumata l’ ennesima tragedia a scapito di un collega mentre svolgeva la sua attività lavorativa nell’ officina della pressa a freddo – non ci possono essere più scuse per rimandare iniziative e impegni da parte del governo necessarie a fronteggiare quella che da anni ormai è un’ emergenza nazionale quotidiana, non degna di un paese che si ritiene civile.
La pubblicazione da parte dell’ Inail degli ultimi “Open data“ (Gennaio – Agosto 2019) vede sostanzialmente un trend degli infortuni purtroppo in linea con lo stesso periodo del 2018 con 416.894 denunce presentate all’ Inail (- 0,4 %).
Le 685 denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale, anche se in lieve flessione (- 3,9%), sono sempre da bollettino di guerra, tenuto anche conto del fatto che questo calo è legato principalmente a incidenti plurimi (eventi che causano la morte di almeno due lavoratori).
Particolarmente preoccupante invece l’ andamento nella nostra regione che vede un incremento degli incidenti mortali (+ 18).
Andamento simile anche a riguardo delle malattie professionali (+ 2.0%) che vede inoltre un incremento proprio nella gestione Industria e servizi (+ 3,5 %). Proprio su questo è in corso l’importante iniziativa di monitoraggio e intervento sperimentale sulle malattie professionali in alcune aziende del nostro territorio grazie alla collaborazione delle strutture e dei rappresentanti sindacali di posto di lavoro.
Sono dati e numeri sconvolgenti, che non devono e possono essere più considerati soltanto tali, sono di fatto vite spezzate, famiglie distrutte, numeri che in modo inequivocabile, dimostrano il fallimento dello stato e di un sistema di garanzia che deve essere assolutamente e rapidamente rivalutato e cambiato, e non a parole, ma nei fatti come ha sottolineato il segretario Generale della CGIL Maurizio Landini.
E’ chiaro ed evidente che di fronte a questa tragica realtà, occorrono immediatamente risposte, misure, iniziative e impegni precisi da parte del governo, azioni concrete per sostenere e investire nella promozione della cultura della salute e sicurezza, e in particolare verso il rafforzamento e una migliore funzionalità degli organi di vigilanza e controllo, del servizio sanitario nazionale in e della Medicina del Lavoro.
Senza dubbio, un altro aspetto da potenziare nella collaborazione collettiva di tutti i soggetti interessati e coinvolti nelle funzioni legate agli aspetti della salute e sicurezza, è l’integrazione ovvero l’efficientamento della banca dati.
La formazione in materia di salute e sicurezza deve essere l’asse centrale su cui deve ruotare la massima partecipazione dei dipendenti e dei datori di lavoro, e non deve essere vista solo come un costo bensì come un investimento che contribuisca al miglioramento dello sviluppo aziendale e delle prestazioni lavorative.
Deve essere combattuto il sistema che contrappone i lavoratori gli uni contro gli altri, il principio che in maniera ricorrente viene utilizzato in ambito di appalti e sub appalti in cui le aziende per competere e adeguarsi alle logiche del massimo ribasso, risparmiano sulla prevenzione, la protezione e formazione destinata alla salute e sicurezza.
Qui purtroppo è centrale il ruolo rivestito dalla pubblica amministrazione centrale e locale che, oberata dai debiti e dalla scarsità di risorse, spesso accetta offerte che andrebbero rifiutate e che sicuramente, viste le condizioni a cui sono state aggiudicate, non possono rispettare le norme di legge e di contratto, la sicurezza nei luoghi di lavoro e nemmeno il servizio ai cittadini.
Per questo, uno strumento necessario è la costituzione e l’ampliamento di coordinamenti intercategoriali di sito indispensabili in molti contesti, in cui le logiche di un sistema di gestione frammentato e di esclusivo interesse economico, ha lo scopo di dividere i lavoratori e le rappresentanze sindacali .
Il segretario generale della CGIL ha inoltre espresso chiaramente la necessità di un cambio di metodo anche da parte della nostra organizzazione, invitando tutti non solo a discutere di quello che è necessario fare in giornate dedicate come queste, ma a prendersi l’ impegno di stabilire date certe in cui verificare quello che concretamente è riuscita a fare.
p. La Fiom Cgil di Roma e Lazio
                                                                                                                                     Cristian Belloro
 

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