Università della Tuscia formerà i dirigenti sindacali della Cgil: Convenzione con Fiom e Flai

L’università della Tuscia formerà i dirigenti sindacali della Cgil

Articolo Tratto da tusciaweb.eu

Viterbo – Rettore, Fiom e Flai hanno siglato questa mattina due convenzioni che attiveranno altrettanti corsi in ateneo – Previste anche due borse di studio per studenti meritevoli

L’università della Tuscia formerà i dirigenti sindacali della Cgil

di Daniele Camilli

 

Viterbo – L’università degli studi della Tuscia farà formazione sindacale. Una vera e propria “scuola”, come una volta c’era ad Ariccia in provincia di Roma dove venivano cresciuti i quadri e i dirigenti sindacali impegnati nelle contrattazioni e vertenze territoriali. Preparati ad affrontare tempi, conflitti e lotte in difesa dei diritti dei lavoratori.

L’iniziativa parte dalla Cgil, per l’esattezza da due categorie. La Fiom, ovvero i metalmeccanici, e la Flai, che si occupa invece di agricoltura e agroalimentare. Due convenzioni che attiveranno altrettanti corsi universitari rivolti ai dirigenti sindacali. Entrambe siglate questa mattina nella sala Altiero Spinelli del rettorato universitario di Santa Maria in. Gradi a Viterbo. A firmale, da un lato il rettore Alessandro Ruggieri, dall’altro i segretari generali regionali di Cgil-Fiom e Cgil-Flai, rispettivamente Fabrizio Potetti e Giuseppe Cappucci, e il segretario generale della Cgil Viterbo, Civitavecchia e Roma Nord, Marco Nati.


“L’università della Tuscia – ha detto subito Cappucci – ha dato prova di grande sensibilità.
 Una sensibilità che non abbiamo riscontrato da nessun’altra parte”.

 

L’Unitus è infatti tra i primissimi atenei a sottoscrivere una convenzione che non solo formerà i quadri sindacali attraverso due appositi corsi universitari, ma metterà a disposizione due borse di studio rivolte, in tal caso, a due studenti meritevoli. Tutt’e due finanziate dalla Cgil per un valore di 2500 euro ciascuna. “In un ateneo – come ha ricordato il rettore – primo in Italia per numero di laureati provenienti da famiglie dove nessuno dei due genitori si è laureato. Un’università che ha fatto della mobilità sociale di studenti meritevoli, ma privi di mezzi, come sta scritto in un articolo fondamentale del nostro dettato costituzionale, un valore aggiunto e al tempo stesso un vero e proprio vanto. Un’istituzione dove agli studenti che si laureano nei tempi previsti viene rimborsato il 30% delle tasse pagate”.

 

“I corsi – ha spiegato Ruggieri -, in tutto due da 20 studenti ciascuno, si sviluppano in sei moduli formativi da 8 ore. Una volta a settimana, nei mesi di gennaio, febbraio, giugno, luglio e settembre. Il primo corso si occuperà di diritto. Tre le discipline che verranno insegnate. Diritto del lavoro, diritto amministrativo e diritto sindacale. Il secondo riguarderà invece l’economia, affrontando i temi dell’innovazione tecnologica, l’economia circolare e l’economia del lavoro”.

Verranno attivate anche due borse di studio rivolte a due studenti/studentesse meritevoli. “Le borse – ha aggiunto il rettore – sono rivolte agli studenti con laurea triennale. Tra gli obiettivi anche quello di mettere a disposizione dei ragazzi le risorse economiche necessarie per potersi iscrivere alla laurea specialistica.

Ad intervenire, tramite un messaggio WhatsApp letto dal rettore, anche l’assessore regionale per il diritto allo studio, Claudio Di Berardino. “Come assessore all’università, e lasciatemelo dire, come ex sindacalista – ha detto Di Berardino – sono molto contento di questa iniziativa che vede la collaborazione tra mondo accademico e sindacato. Ritengo che questa tipologia di proposte sia necessaria per rendere sempre più incisivo il ruolo della rappresentanza sindacale. In questa nostra società così complessa e frantumata il valore dei corpi intermedi è fondamentale e mantenere viva l’attenzione alla formazione continua, oltretutto in questo caso, di alto livello del gruppo dirigente è indispensabile. Mi auguro che questa possa essere la prima di una serie di iniziative comuni che per quanto mi compete cercherò sempre di valorizzare e sostenere. Università, sindacato e regione sono tre universi che lavorando nella stessa direzione sono in grado realmente di imprimere un’ accelerazione positiva e di inclusione agli studenti, ai lavoratori e ai cittadini tutti”.

“La nostra cassetta degli attrezzi – ha aggiunto Cappucci – va rinnovata e ampliata. E l’università è un punto di riferimento essenziale e fondamentale per permettere ai nostri dirigenti e alle nostre rappresentanze sindacali di sviluppare competenze sempre più avanzate. Al tempo stesso, abbiamo voluto anche finanziare due borse di studio per premiare chi merita e, al tempo stesso, per rispondere all’esigenza di rimettere in moto l’ascensore sociale nel nostro paese. Un segnale in direzione di un percorso che va intrapreso fin da subito per uscire dalla crisi che stiamo vivendo da anni. All’insegna dei diritti e del servizio al territorio e ai lavoratori”.

“Sarà una formazione di alto profilo – ha sottolineato Potetti -. E questo perché i sindacalisti, quadri, dirigenti e rappresentanti sui posti di lavoro, devono essere in grado di saper andare oltre la difesa del difendibile, mettendo in campo nuove idee e strategie. E per far questo c’è bisogno di un salto culturale anche da parte nostra”. Così come, ha concluso infine Nati, “di maggiore formazione e informazione per tutti coloro che lavorano sul territorio”.

Daniele Camilli