Emergenza COVID-19 IL NOSTRO SSN E’ TRA I PIU’ EFFICIENTI AL MONDO GRAZIE AI LAVORATORI DELLA SALUTE.

 

IL NOSTRO SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE È TRA I PIÙ EFFICIENTI AL MONDO ANCHE GRAZIE A TUTTE LE LAVORATRICI E AI LAVORATORI DELLA “FILIERA DELLA SALUTE”.

Il nostro servizio nazionale è considerato tra i più efficienti al mondo in base all’ultimo rapporto dell’OCSE. Siamo il secondo Paese nel continente per aspettativa di vita (83,1 anni) e il migliore nella prevenzione di morti premature.
La percentuale di persone che non riesce ad accedere alle cure sanitarie è relativamente bassa (2%), che si alza (5%) per le fasce a più basso reddito. Con la Legge Turco Napolitano si garantisce l’applicazione dell’articolo 32 della nostra Costituzione garantendo anche agli stranieri senza documenti le cure sanitarie non essenziali pur non essendo iscritti al SSN.
Il tasso di sopravvivenza oltre i 5 anni dei pazienti malati di cancro è nettamente più alto della media europea. A partire dalla crisi economica del 2009 la spesa sanitaria è nettamente crollata con un taglio negli ultimi 10 anni di circa 37 miliardi (dati Fondazione Gimbe) portandoci a una media di spesa nettamente più bassa della media europea.
Questi tagli hanno toccato anche la Regione Lazio con un taglio negli ultimi 10 anni di 16 strutture di ricovero pubbliche (72 diventate 56). In particolare, nel 2011 il Lazio aveva 46 ospedali a gestione diretta passati a 33 nel 2017).
Lo smantellamento del settore pubblico favorisce quello privato. Ma l’esternalizzazione di funzioni che il settore pubblico rinuncia a svolgere continua ad essere finanziato dal pubblico. “Considerando che i fondi sanitari sono garantiti da una quota consistente di denaro pubblico sotto forma di spesa fiscale, e che buona parte di questa alimenta business privati, questo sistema di fatto si sostituisce al pubblico e spiana la strada alla privatizzazione”.
Le liste d’attesa in Italia restano un problema.
Nell’ultimo anno il 35,8% degli italiani non è riuscito a prenotare, almeno una volta, una prestazione nel sistema pubblico perché ha trovato le liste d’attesa chiuse secondo il CENSIS. La difficoltà di accesso, insieme all’introduzione del superticket, la quota fissa di 10 euro per ricetta sull’assistenza specialistica ambulatoriale, con l’aumento della spesa a carico del cittadino, spinge verso la rinuncia alle cure o verso il privato. Nel il 2017 l’Istat ha registrato una quota di rinunce per motivi economici pari al 6,8%, del 3,3% per le liste di attesa; nello stesso anno il 27% della spesa sanitaria totale è stata privata. Nel contempo tra i tagli alla spesa sanitaria vanno annoverati anche quelli al personale infermieristico, medico, delle forniture e nel sistema degli appalti. Ora, con questa emergenza relativa alla diffusione del coronavirus si riscopre il valore del servizio pubblico. Dopo anni di tagli, riduzione dell’organico, chiusura degli ospedali con sempre più prestazioni affidate alla sanità privata, riscopriamo il valore, e perché no l’efficienza, del concetto di servizio pubblico.
Un emergenza quella del coronavirus che ad oggi vede lo sforzo della sanità pubblica con il suo personale medico e infermieristico coinvolto in uno slancio probabilmente senza precedenti. Dimensioni di organico inadeguati, orari di lavoro impossibili e mezzi inadeguati sono inefficienze rese meno pesanti grazie al sacrificio degli operatori della sanità.
Ma nel nostro sistema sanitario bisogna ricordare che esiste tutto un mondo del sistema degli appalti, soggetto alle regole del massimo ribasso e della precarietà che sta profondendo anch’esso uno sforzo immane. Le cucine, le pulizie, il trasporto e tutte le attività legate al mondo metalmeccanico stanno dando il loro essenziale contributo, nonostante tutto e tutti, nel combattere questa emergenza.
Dotarli delle mascherine e degli idonei dpi è l’obbligo morale e materiale del Paese.
I lavoratori metalmeccanici sono impegnati ora, come sempre, nello svolgimento di attività fondamentali per la tenuta del sistema sanitario pubblico degli ospedali.
Sistemi informatici, gestione e manutenzione degli impianti di condizionamento ed elettrici, forniture e gestione per i sistemi di riscaldamento, delle sale operatorie, dei macchinari ultra-specialistici presenti nelle nostre strutture ospedaliere.
Ricordiamo anche che è attraverso la fiscalità generale che sosteniamo il sistema pubblico e che chi evade le tasse sottrae a tutta la comunità servizi e risorse fondamentali, anche per la sopravvivenza.
Ecco, il nostro Paese può superare questa emergenza se dimostra di essere capace di rilanciare la capacità di “fare sistema” di integrare le sue splendide professionalità ed energie migliori intorno a un progetto di “bene pubblico” e “servizio pubblico”.
E’ solo riconoscendo il ruolo di tutte queste lavoratrici e lavoratori e il modo in cui lo svolgono e riconoscendo il principio e l’importanza del pubblico, che questo Paese potrà rafforzare il ruolo di paese leader nel mondo partendo dal dovere Costituzionale della Repubblica di tutelare i più importanti servizi pubblici.

Roma, 17 marzo 2020                                                                            FIOM CGIL ROMA E LAZIO

2020-03-17 Comunicato-Il nostro Servizio Sanitario Nazional