Dopo il covid quale futuro per i metalmeccanici dell’alto Lazio?

DOPO IL COVID QUALE FUTURO PER I METALMECCANICI DELL’ALTO LAZIO?

Negli ultimi 30 giorni come in tutta Italia anche tantissime aziende metalmeccaniche dell’alto Lazio hanno attivato gli ammortizzatori sociali per coronavirus. Le richieste continueranno ma sul territorio c’è già un quadro molto significativo, perchè le procedure avviate sono svariate centinaia e si può notare che tra le aziende metalmeccaniche con ammortizzatori sociali attivi nell’alto Lazio inclusa Roma nord-ovest il 70% ha meno di 10 dipendenti, il 21% è tra i 10 e i 24, mentre solo il 9% occupa dai 25 dipendenti in su.

I dati del solo litorale metalmeccanico da Ladispoli a Montalto non sono molto diversi:
– 57% di aziende con meno di 10 dipendenti
– 33% di aziende con 10-24 dipendenti
– 10% di aziende con 25 dipendenti o più

Ma se tra queste si considerano solo quelle che lavorano esclusivamente o prevalentemente per le Centrali Enel di Civitavecchia e Montalto di Castro si scopre che pur rappresentando solo il 31% del litorale occupano il 63% dei metalmeccanici, dei quali ben l’85% lavora a Civitavecchia per Torrevaldaliga nord.

Le pressioni industriali a livello nazionale spingono a discutere solo del quando ripartire, mentre bisognerebbe soprattutto capire come farlo e ormai dovrebbe essere chiaro a tutti che la nostra generazione ha il dovere di andare verso una produzione sostenibile per tutto ciò con cui non lo è stato finora: diritti, ambiente, e poi ritmi, orari e condizioni di lavoro, quanto si produce e come si redistribuisce la ricchezza generata.
Per il comprensorio civitavecchiese vuol dire riprendere la discussione sulla transizione energetica e trovare uno sbocco per il futuro di un settore produttivo che dati alla mano occupa il 63% dei metalmeccanici del litorale, con numeri che aumentano se si considera chi è già senza lavoro per il declino produttivo di Tvn o per gli anni di mancato sviluppo della cantieristica navale, guardando all’ingiustizia che pesa sui lavoratori ex-Privilege salvo sporadici impieghi e senza dimenticare tutti coloro che non sono metalmeccanici.

Un territorio con tali caratteristiche industriali e geografiche può continuare ad avere un ruolo nella strategia energetica nazionale costruendo sul posto tutti gli impianti utili alla produzione di energia pulita; e nella cantieristica cominciando con le navi da crociera.
Rivendichiamo un progetto industriale territoriale per tutelare il lavoro di tutti e per recuperare la disoccupazione con cui abbiamo fatto i conti per troppo tempo.

19 aprile 2020

FIOM – CGIL
Civitavecchia Roma nord Viterbo

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