Italtel. Basta con la cassa integrazione!

ITALTEL: BASTA CON LA CIGO, NON SERVE E METTE A RISCHIO LE ATTIVITA’ PENALIZZANDO I LAVORATORI!

Il giorno 11 febbraio 2021 si è svolto l’incontro tra Italtel, le OO.SS. e la RSU. Per l’azienda erano presenti l’HR con il Dott. Giovanni Bernardelli, per la Tecnology Unit, l’Ing. Paolo Allegra per l’Advanced Operations & Design e l’Ing. Giulio Gaetani per l’Open Network & Platform.
L’incontro era sull’applicazione dei giorni di cassa integrazione nei reparti, a parità di carichi di lavoro. Per quanto ci riguarda, considerate le attività in corso ed in particolare in BUL e Ingegneria, in Software Factory e altri reparti che hanno scadenze da rispettare e carichi di lavoro molto pressanti per fronteggiare i quali si ricorre a orari dilatati, non c’è motivo di ricorrere alla CIGO.
Le richieste dell’azienda di programmare giorni di CIGO creano difficoltà alle colleghe e ai colleghi che, lavorando presso il cliente, si trovano nella condizione di nascondere di essere assenti giustificandosi come in permesso o in ferie.
Se consideriamo poi gli straordinari e l’affiancamento di società di subappalto è ancora più evidente l’utilizzo strumentale della CIGO da parte dell’azienda. Come rappresentanza sindacale abbiamo quindi ribadito di prestare attenzione ai rapporti con i clienti per evitare attriti e consolidare le attività invece di mettere in difficoltà i lavoratori.
Per quanto riguarda le attività, l’Ing. Allegra ha ribadito il cruciale ruolo di Italtel nella messa in opera della banda Ultra Larga che coinvolge quasi il 50% della forza lavoro di Roma e che, a fronte della progettazione di 6200 comuni, ad oggi ne sono stati completati circa 3000. In tempi di Covid le attività sono rallentate, 1600 progetti nel 2019 e nel 2020 meno di 500, da qui secondo l’azienda la necessità dell’uso della cassa integrazione (attività e scadenze che determinano picchi e cali di lavoro e pertanto l’utilizzo degli ammortizzatori sociali).
Nel 2021 su Roma sono previsti progetti per 250 comuni e per questo motivo è sorta l’esigenza di assumere 14 neolaureati per fare fronte ad un carico di lavoro così elevato. Per quei lavoratori che prestano la propria opera presso i clienti, vedi Banca D’Italia, Enel, Poste italiane, Telecom, emerge la stessa problematica, ossia essere in cassa integrazione pur avendo l’attività di lavoro pianificata secondo le esigenze del cliente (l’azienda ha detto che saranno assunti 15 lavoratori su attività di Networking e Cybersecurity, oltre alle 5 fatte a gennaio).
A Roma mancano lavoratori al punto che le ultime gare vinte sono state coperte da colleghi di Milano e Palermo che stavano in SW. Per questo riteniamo assurdo continuare con questi livelli di CIGO!
Sulla base di quanto esposto dall’azienda e viste le criticità su tanti progetti per mancanza di personale abbiamo ribadito la nostra convinzione di una riduzione strutturale fino all’eliminazione delle giornate di CIGO. Vero è che a fronte di una media nazionale di 22 giorni di cassa nel 2020 a Roma ne sono stati fatti 15,5 (a gennaio su una media nazionale di 1,9 giornate, a Roma 1,3 giornate e a febbraio 3 giornate a livello nazionale e 1,8 giornate a Roma) ma ancora troppe sono le giornate e troppe le sollecitazioni ai lavoratori di programmare la CIGO.
E’ necessario ridurre al minimo la cassa ed uniformarla per tutti i lavoratori presenti dai clienti e impedire che si diano informazioni errate al cliente o, peggio ancora, che si richieda ai lavoratori di rispondere agli stessi nei giorni di ferie, permesso o addirittura di CIGO.
Infine con la pandemia si conferma che è già in atto un percorso del cliente teso a limitare gli spazi che prima erano a disposizione dei consulenti esterni. Questa situazione porterà ad uno smart working strutturale alternato a giorni in presenza.
In questo contesto l’azienda ha dichiarato che ha già avviato il processo di valutazione del trasferimento di sede riferendoci che con molte probabilità la nuova sede sarà in Viale Luigi Schiavonetti, 270 sede del Gruppo PSC.
Come OO.SS. ed RSU abbiamo su questo punto fatto presente che sono molti i lavoratori che dall’inizio della pandemia da COVID-19 sono sprovvisti di supporti tecnologici aziendali e sono costretti ad utilizzare strumenti personali (telefonini, internet etc.) per lavorare in modalità Smart Working lasciando tutti i costi sulle loro spalle. L’accordo sullo smart working dovrà dare risposte certe e positive a tutti i lavoratori.

FIOM CGIL Roma COL
UILM UIL Roma
RSU ITALTEL Roma

–> Comunicato incontro Italtel del 11-02-2021 (2) (pdf)