La calda estate dei metalmeccanici

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E’ stata un’estate di scioperi articolati, con quattro ore da gestire territorialmente – dopo le dodici già svolte tra maggio e giugno – e blocco degli straordinari e della flessibilità a tempo indeterminato. Gli scioperi hanno avuto alte adesioni ovunque e in tutti i territori i lavoratori si sono fatti sentire e vedere.

Questa è stato il luglio dei metalmeccanici per sbloccare la trattativa sul rinnovo del contratto nazionale di lavoro, ferma per le rigidità di Federmeccanica e Assistal su diversi punti rilevanti, a partire dalla questione salariale.

Fim, Fiom e Uilm hanno ribadito la volontà di giungere a un contratto in grado di rinnovare qualitativamente le relazioni industriali, migliorare le condizioni di lavoro, tutelare l’occupazione, far ripartire gli investimenti e avviare una nuova politica industriale.

La proposta formulata da Federmeccanica e Assistal sul salario non riconosce al 95% dei lavoratori alcun aumento, rendendo così inutile e residuale il Contratto nazionale. Va invece confermato il sistema su due livelli, con il ruolo generale del Ccnl sulle normative e sulla tutela del potere d’acquisto del salario, insieme alla qualificazione ed estensione della contrattazione di 2° livello aziendale e territoriale, per tutte le persone che lavorano nelle imprese metalmeccaniche.

Ora, dopo la pausa d’agosto, Fim, Fiom e Uilm riproporranno alla controparte di riprendere il confronto: per un nuovo contratto nazionale, cogliere i segnali di ripresa e favorire una nuova fase di rilancio e innovazione del nostro sistema manifatturiero industriale investendo sulla qualità del lavoro.

—> Cronologia della trattativa